domenica 13 dicembre 2009

Crazy Diamond: il buco nero più brillante

I buchi neri sono da sempre oggetti misteriosi, ma per la prima volta ne è stato osservato uno da vicino. Testimoni dello spettacolo sono il satellite Agile dell'ASI (Agenzia Spaziale Italiana) e il satellite Fermi della NASA.
A meravigliare gli studiosi è stata l'enorme quantità di materia che riesce ad assorbire e l'incredibile brillantezza emanata. Strappando il record detenuto dalla pulsar della costellazione delle Vele, il buco nero si è meritato il nome di Crazy Diamond.
I buchi neri hanno un ruolo fondamentale nel cosmo, anche se arrivano quasi a stravolgere le regole della fisica conosciuta. Riescono, infatti, a portare le particelle ad accelerazioni tali, che i più potenti strumenti sulla terra non riescono a riprodurre.
Anche per questo vengono considerati laboratori cosmici e sicuramente in fututo riserveranno grandi sorprese.
Al momento gli astronomi stanno tentando di studiare alcuni effetti della teoria della relativita' generale di Einstein e l'interazione delle particelle con campi elettrici e magnetici altrimenti irraggiungibili.
Tra gli scienziati affascinati da questi corpi celesti, va sicuramente citato Steven Hawking, il primo che, negli anni '70, ipotizzò la loro esistenza. Da allora si è venuti a conoscienza del fatto che si trovano generalmente al centro di alcune galassie e che assorbendo grandi quantità di materia, raggiunto il punto limite, sono costretti a rigettare la materia creando spettacolari getti ad alta velocità e su diverse lunghezze d'onda (tra cui i raggi gamma).

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