domenica 11 dicembre 2011

Meteor Counter: l'App delle Meteore

Per tutti gli appassionati di stelle da non perdere Meteor Counter, ovvero il contatore di stelle cadenti. 

Si tratta di una nuova applicazione realizzata dalla Nasa, dedicata agli astrofili e non. Questa App registra i vari dati fondamentali di ciascuna meteora, quali i tempi fra una meteora e la successiva, la luminosità, ecc. Alla fine di ogni fascia di meteore tutti i dati raccolti vengono inviati agli studiosi Nasa. Meteor Counter è stata sviluppata da Bill Cooke e da Tony Phillips, il primo a capo del Meteoroid Environment Office, il secondo a capo del progetto spaceweather.com. Obiettivo del progetto incoraggiare le persone ad osservare il cielo e allo stesso tempo essere utili agli astronomi ed astrofili fornendo loro dati su cui lavorare. A loro volta gli esperti mettono a disposizione il calendario degli eventi sempre aggiornato. 

Per vedere con mano di cosa si tratta visitate questo link.

sabato 10 dicembre 2011

In attesa dell'Eclissi del 10 Dicembre

Siete pronti ad assistere ad una nuova eclissi? 
Domani domenica 10 Dicembre potrete ammirare la Luna che attraverserà il cono d'ombra del nostro pianeta dando vita ad una eclissi totale
Purtroppo la visibilità in Italia non sarà vantaggiosa, visto che la Luna sorgerà già in fase di eclissi e per di più nella sua fase finale. Per godere a pieno di questo evento ci si dovrà trovare dall'altra parte del mondo, in Cina
Per tutti gli appassionati che comunque rimarranno con gli occhi all'insù, consigliamo di trovarsi in una postazione di osservazione rivolta a nord-est, con la visuale sgombra da palazzi e dallo smog, meglio ancora se vi trovate sulla spiaggia direzione mare.

venerdì 11 novembre 2011

La sonda Voyager 2 semprè più lontana

Per gli appassionati di astronomia si avvicina un momento memorabile.
La sonda Voyager 2, in orbita nello spazio da 34 anni, sta per entrare nello spazio interstellare e per questo la Nasa ha trasmesso alla sonda i comandi che le consentiranno di diminuire la quantità di energia necessaria per continuare a funzionare al di là del sistema solare.
Sembra ieri quando nel 1977, assieme alla gemella Voyager 1, la sonda Voyager 2 partì per il suo lungo viaggio. Ora, riducendo i consumi della sonda, la Nasa sarà in grado di proseguire per un altro decennio la missione e continuare dunque a ricevere dati.
Voyager 2 ha raggiunto una distanza di 14 miliardi di chilometri dalla Terra, si trova nello strato esterno della eliosfera (l'area di confine in cui il vento solare viene contrastato dalla pressione del gas interstellare).

giovedì 10 novembre 2011

Asteroide 2005 Yu55

L'asteroide 2005 Yu55, le cui dimensioni raggiungono quelle di una portaerei, è stato il corpo celeste che più si è avvicinato al nostro pianeta negli ultimi 35 anni. E' passato infatti a 324.600 chilometri dalla Terra.
La distanza minima è stata minore di quella che separa la Terra dalla Luna, questo a portato l'evento all'attenzione dei media. Il pericolo che un'asteroide colpisca il nostro pianeta, infatti, è più che reale, ma imprevedibile. Il prossimo oggetto che orbiterà vicino a noi passerà nel 2028 e avrà le stesse dimensioni.

domenica 2 ottobre 2011

L'8 ottobre arrivano le Draconiti

Preparatevi ad osservare l’8 ottobre la tempesta di meteore proveniente dalla costellazione del Drago, da cui prendono il nome di Draconiti. Sarà davvero uno splendido spettacolo di "stelle cadenti", ne sono previste davvero molte.

La Nasa ha previsto che il passaggio di meteore di quest'anno sarà il 50% più intenso dei precedenti, questo provocherà un'allerta maggiore per i satelliti in orbita attorno al nostro pianeta. Le possibilità di danneggiamenti infatti aumenta di 10 volte rispetto al normale.

Per tutti gli appassionati l'appuntamento è per l'8 ottobre dalle ore 19 alle ore 21. L'unico neo sarà la presenza della Luna piena al 90%, che ridurrà la visibilità delle meteore Draconiti.

sabato 17 settembre 2011

Kepler 16b pianeta con due soli


Nello scorso articolo abbiamo parlato della scoperta da parte del telescopio Kepler del pianeta Kepler-19b e di un probabile altro corpo celeste nelle vicinanze ancora non identificato.
Il telescopio delle mille scoperte ha colpito ancora. La Nasa infatti, grazie al lavoro del team dell'astronomo Laurance Doyle (progetto Sethi), ha annunciato la scoperta di un pianeta, denominato Kepler-16b, che orbita attorno a due soli. Proprio così, per la prima volta è stato possibile dimostrare la possibilità di un pianeta di ruotare attorno a più corpi celesti, dimostrando così l'esistenza di altri tipi di sistemi solari.
Josh Carter dell'istituto di Astrofisica Harvar-Smithsonian ha dichiarato: "Ancora una volta scopriamo che il nostro sistema solare non è il solo modello esistente, ma una varietà dei sistemi planetari possibili". Kepler-16b si trova nella costellazione del Cigno, a circa 200 anni luce dal nostro pianeta. L'osservazione è stata possibile studiando il transito del pianeta davanti ai due soli, che provocava degli eclissi parziali. Il moto di rivoluzione del pianeta è di quasi 300 giorni, passando attorno ad un sole che ha massa pari al 20% di quella del nostro Sole ed a un'altra stella che invece possiede una massa pari 1l 70% di quella del Sole.Kepler-16b è un pianeta freddo e desertico, di natura gassosa, quindi inadatto ad ospitare forme di vita. Le sue dimensioni ricordano quelle del pianeta Saturno, con una temperatura in superficie che passa dai -73 ai -100 gradi °C.Lo scopritore Laurence Doyle ha dichiarato che se potessimo assistere dal pianeta al tramonto dei due soli, uno avrebbe colore rosso mentre l'altro arancione.

domenica 11 settembre 2011

Scoperto Kepler-19


La Nasa ha recentemente annunciato la scoperta fatta dall’osservatorio orbitante Kepler: un pianeta che orbita attorno alla sua stella subendo l'influenza gravitazione di un altro pianeta che gli studiosi non riescono ancora ad osservare. Il pianeta dunque per compiere la sua rivoluzione non compie una traiettoria lineare, ma subisce delle forti alterazioni. Il sole a cui attorno ruotano i due neo scoperti esopianeti prende il nome di Kepler-19 e dista da noi 650 anni luce nella direzione della Lira.
Gli astronomi hanno trovato il primo pianeta grazie alle variazioni della luce proveniente dalla stella madre, che testimoniano il passaggio del pianeta davanti al disco solare, fornendo così informazioni utili sulle dimensioni del pianeta.
Il primo dei due pianeti, Kepler-19b, transita davanti alla stella madre ogni 9 giorni e 7 ore e possiede un diametro inferiore ai 30 mila Km (comunque il doppio di quello della Terra). Dista da lei più di 8 milioni di miglia dove trova una temperatura di 500 °C, la stessa del nostro pianeta Venere.
Le anticipazioni e i ritardi di transito davanti al disco solare di 5 minuti, hanno confermato la presenza di un secondo corpo planetario. Ma al momento nessuno è ancora riuscito ad osservarlo, nemmeno in transito davanti al suo sole, quindi si presuppone un orbita molto inclinata.
Il telescopio Kepler non smetterà di osservare la stella Kepler-19 per riuscire a svelare il mistero del suo sistema solare.

lunedì 8 agosto 2011

Acqua salata su Marte

La NASA ha recentemente riscontrato la presenza di acqua salata sul pianeta rosso Marte. Gli studiosi ne hanno trovato traccia nei mesi più caldi dell'anno, a dimostrarlo le foto scattate dal satellite HiRise installata sulla sonda MRO (acronimo di Mars Reconnaissance Orbiter) in cui si riconoscono chiaramente strisce scure su alcuni pendii, strisce che arrivano a misurare centinaia di metri e larghe anche 5 metri.
La rivista Science, sempre attenta alle nuovo notizie, ha riportato la ricerca degli studiosi dell’Università dell’Arizona che affermano che il fenomeno è visibile a partire dalla fine della primavera fino all'autunno marziano.
Quest'ultima scoperta sembra confermare il fatto che Marte è un pianeta ancora geologicamente attivo, dato che molto probabilmente le tracce d'acqua salata trovate provengono dallo scorrere di acqua proveniente dal sottosuolo.

giovedì 16 giugno 2011

Eclissi 2011

Avete ammirato l’eclissi totale di Luna ieri? Lo spettacolo è stato memorabile ed è stato osservato grazie alla serata dal cielo limpido. Importante è stata inoltre la durata, la più lunga degli ultimi 11 anni, culminando alle ore 22 con la Luna tinta di rosso.
Anche Google ha voluto festeggiare l'evento con un Doodle tutto dedicato.




Per gli appassionati di astronomia, il 2011 è anno molto ricco, con diversi eclissi solari parziali, il prossimo avverrà il primo luglio. Unica difficoltà è che sarà visibile solo dall’Oceano Antartico, in mare aperto. Si dovrà poi aspettare il 25 novembre per il successivo eclissi parziale con protagonista il nostro Sole, che verrà oscurato dalla Luna per ben il 90% della superficie. Anche in questo caso il fenomeno non sarà visibile ovunque, ma solo in Antartide. Il 2011 si chiuderà in bellezza con l'ultima eclissi di Luna per cui dovremmo attendere il 10 dicembre, osservabile dall'Asia e dall'Oceania, quindi solo parzialmente in Europa. Per ammirare la totalità dell'eclissi sarà raggiunta alle ore 17,41, guardando verso Est/Nord-est.

martedì 14 giugno 2011

Aquarius studia la salinità dei mari

La NASA ha lanciato la settimana scorsa un nuovo satellite che avrà il compito di monitorare la salinità degli oceani della Terra. Scopo degli studi, ha dichiarato il responsabile Gary Lagerloef, è registrare l’impatto dei cambiamenti climatici sulle correnti oceaniche grazie al satellite Aquarius.

L'aumento delle temperature sta influenzando la circolazione delle correnti oceaniche, modificando l'importantissimo ciclo terrestre dell'acqua. I primi segnali di queste modifiche sono stati registrati dalle boe di osservazione scientifiche. Aquarius è capace di misurare la salinità dei mari con un margine di errore pari ad trentesimo di un cucchiaino a litro.

Lagerloef ha inoltre affermato che la missione di Aquarius sarà davvero all'avanguardia sullo studio dei cambi climatici globali. Secondo le recenti ricerche infatti il ciclo dell'acqua sta cambiando e continuerà a farlo mano a mano che la Terra si surriscalda. Studiare la salinità dunque sarà fondamentale per gli studiosi, che potranno grazie ad Aquarius avere mappe mensili dei flussi di acqua salata del pianeta, distinguendo i luoghi dove l'acqua è più salata, ovvero dove l’evaporazione è maggiore rispetto alle precipitazioni e viceversa.

lunedì 13 giugno 2011

L'8 giugno e l'eruzione solare

Mercoledì scorso, 8 giugno, il Sole ha mostrato agli scienziati un grande spettacolo. Grazie al Solar Dynamics Observatory infatti, la Nasa ha potuto registrare un'importante eruzione.

Proprio così, sul Sole si è verificata un'eruzione, ovvero si è alzata una fontana di plasma che si è allontanata dalla superficie solare per poi rituffarsi al suo interno. L’espulsione della materia dalla corona solare ha dato origine ad una vera e propria tempesta geomagnetica che è stata avvertita anche se debolmente anche sulla Terra. Alcuni disturbi sono stati rilevati nei mezzi di telecomunicazione, dato che ha colpito i satelliti, e le reti elettriche.

mercoledì 8 giugno 2011

Pronti per la prima eclisse di Luna?


Finalmente arriva la prima eclisse dell'anno. Avverrà tra il 15 e il 16 giugno e durerà ben 100 minuti (la più lunga dell'ultimo secolo).
L’eclisse totale si verifica quando la Luna transita nel cono d'ombra che si proietta dalla Terra nello spazio. Dato che il cono d'ombra comunque mantiene una debole luce nell'atmosfera, la Luna inizia a prendere varie colorazioni, dal rosso cupo al grigio antracite, non venendo comunque del tutto oscurata.

L'eclisse di Luna inizierà alle 21.30 circa e arriverà al culmine si verificherà alle 22.30. Orario ideale per programmare un appuntamento romantico e ammirare questo splendido fenomeno. L'occasione è davvero da non perdere visto che la prossima eclisse arriverà solo il 28 settembre 2015.

L'Unione Astrofili Italiani (Uai) spiegando l'evento spiega che nella prima fase visto che il cielo non sarà interamente buio, la visibilità sarà ridotta. Al suo culmine e poi nell'uscita dal cono d'ombra lo spettacolo sarà fantastico.
Unico ostacolo alla visione potrebbe essere il luogo di osservazione, visto che il nostro satellite sorgerà bassa nel cielo e quindi in alcune regioni l'eclisse potrebbe essere osservato a spettacolo già in corso.

La Luna fino dai tempi più antichi è stata al centro di splendidi miti e leggende. Per gli Egizi era rappresentata dalla dea Iside, mentre per i Greci aveva il nome di Selene per i Greci.
Per molti la Luna influisce sui grandi eventi, da favorire la fertilità allo stimolare i parti, da influenzare le maree o variare gli umori delle persone.
La Luna è stata sempre punto di riferimento per l'agricoltura che influiva sulla crescita delle colture; lo stesso avviene sul corpo umano, favorendo la crescita di capelli e unghie.
Le varie leggende sulla Luna si concentravano sulle sue fasi, ad esempio quando arrivavano i giorni della luna nuova per le popolazioni di Tahiti la Luna non si vedeva perché era andata ad incontrare il Sole per accoppiarsi.

domenica 22 maggio 2011

Pianeti orfani: corpi in libera fluttuazione

Gli studiosi hanno recentemente localizzato una decina di pianeti definiti orfani, ovvero non orbitano vicini ad sistema stellare. I pianeti finora osservati hanno la grandezza del nostro Giove. Dalle prime ipotesi sembra che questi corpi si siano creati ai margini dei sistemi solari madri in formazione per poi essere spinti verso all'esterno fino quasi ad uscire dal sistema stellare.

Per localizzarli è stata utilizzata la tecnica dell'effetto lente gravitazionale, che riesce però rilevare solo oggetti con almeno la massa di Giove).

Dai primi avvistamenti di questi "corpi in libera fluttuazione" si contano ad oggi una ventina di elementi.

venerdì 20 maggio 2011

Einstein Telescope per l'Europa

Si chiama ET (Einstein Telescope), il nuovo telescopio sotterraneo progettato dalla comunità scientifica europea. Si tratta di un osservatorio di terza generazione con un perimetro di 30 Km, che verrà costruito a 100m di profondità per ovviare al rumore sismico che disturberebbe il segnale. Obiettivo del telescopio registrare l'eco delle esplosioni avvenute nell'Universo. Anche l'Italia sarà in prima linea collaborando attraverso l'Infn.
Il progetto è ispirato al grande Albert Einstein, che attraverso la teoria della Relatività Generale (1916) ha ipotizzato l'esistenza delle onde gravitazionali, ovvero delle increspature spazio temporali create dai fenomeni cosmici, dalle esplosioni di supernovae agli scontri di buchi neri. Queste onde che si propagano fin dal Big Bang alla velocità della luce e quindi potranno spiegarci i segreti dell'Universo.
La presentazione ufficiale del progetto ET avverrà oggi 20 maggio a Cascina (Pisa) all' European Gravitational Observatory (EGO). Si darà il via alla nuova astronomia, che sfrutta gli strumenti più potenti e la cooperazione tra i vari osservatori per studi sempre più approfonditi e precisi.

Nane Brune molto vicine a noi!!

Gli studi sulle nane brune hanno portato a conclusioni interessanti. Il numero di queste stelle infatti sembra molto più numeroso delle aspettative e anche le loro posizioni nell'Universo sono molto più vicine alla nostra galassia.

Tra le varie nane brune osservate, gli studiosi hanno classificato 14 tra gli oggetti più freddi dell'Universo (177-327°C) . Le nane infatti sono stelle mancate, difficili da individuare per la loro bassa temperatura e la debole luce emessa. Questi oggetti si generano inizialmente come tutte le stelle, ma non riuscendo a raggiungere la massa necessaria per innescare la fusione nucleare rimangono oggetti freddi.

L'osservazione di questi corpi celesti è stata possibile grazie alla visione ad infrarossi del telescopio Spitzer, capace di individuare il loro debole bagliore.

giovedì 31 marzo 2011

Nasce Iras nella costellazione del Centauro

Nella costellazione del Centauro, a ben 10.000 anni luce dalla Terra, è nata una stella gigante oltre 20 volte più grande del nostro Sole.
Gli studiosi hanno potuto osservare il momento in cui o la sua luce ha trapassato il bozzolo di polvere e gas nel quale la stella si è generata. L'evento ha suscitato grande interesse, dato che si tratta della prima volta in cui si è riusciti ad osservare la nascita di una stella massiccia, avvenuto allo stesso modo delle stelle minori, ossia prendendo forma da un disco protostellare.
Alcuni recenti studi, hanno ipotizzato che le stelle massicce potrebbero invece formarsi dalla fusione di stelle più piccole.
La neo stella è stata chiamata Iras 13481-6124, ed è stata osservata grazie al telescopio spaziale Spitzer e dal telescopio submillimetrico Apex. Mentre per scoprire la composizione del disco protostellare, gli astronomi si sono serviti del Very Large Telescope Interferometer (ESO).

mercoledì 30 marzo 2011

Osservazioni di Hubble oltre Nettuno

Oltre al pianeta Nettuno gli studiosi hanno individuato 14 oggetti del tutto simili a Plutone. La scoperta è stata possibile attraverso un software che ha rielaborato gli scatti di Hubble.
Data la loro posizione, oltre Nettuno e prima della fascia di Kuiper, questi corpi celesti vengono chiamati trans-nettuniani (Tno).
Grazie alle migliaia di foto che giungono dal telescopio potrebbero essere individuati molti altri.
Le dimensioni dei nuovi corpi varia dai 40 ai 100Km e come il loro simile Plutone, declassato 4 anni fa a pianeta nano, seguono orbite piatte e con bassa inclinazione.
Tutto questo è interessante per gli scienziati in quanto gli oggetti trans-nettuniani rappresentano i mattoni rimasti della creazione del sistema stellare, i resti delle collisioni verificatesi oltre 4 miliardi di anni fa.

martedì 29 marzo 2011

L'origine di Phobos e Deimos

Il nostro sistema solare è ricco di segreti: uno è l’origine dei satelliti di Marte, le lune Phobos e Deimos.
Grazie alla missione Mars Express gli studiosi stanno analizzato in particolare Phobos. Inizialmente le varie ipotesi sulle origine delle due lune teorizzavano che entrambe fossero due asteroidi catturati dalla gravità marziana, ma si tratta di eventi molto rari.
Ma da recenti osservazioni sembra che Phobos possa essere nato dalla collisione tra Marte e un altro corpo celeste. L’impatto avrebbe dato origine ad una gran quantità detriti, che una volta compattati diedero vita alla luna Phobos.
Altra ipotesi, sostenuta grazie agli studi del Planetary Fourier Spectrometer che hanno studiato le rocce sulla superficie, è che Phobos sia nata dall'aggregazione di materiale in orbita attorno al pianeta madre. Questa seconda ipotesi trova riscontro anche dal fatto che la composizione della luna è simile a quella marziana al contrario degli asteroidi tipici della fascia di planetini tra Marte e Giove.

venerdì 4 marzo 2011

Glory studia il clima terrestre

E' stato lanciato dalla base di Vandenberg in California mercoledì 23 febbraio il nuovo satellite della NASA chiamato Glory, che si occuperà di osservare il nostro pianeta. Dopo aver raggiunto una serie di satelliti che stanno già acquisendo dati sul clima terrestre, Glory studierà le particelle spaziali e la relazione che hanno con i cambiamenti climatici.
La missione, il cui costo ammonterà ad oltre 400 milioni di dollari, era in programma per l’anno scorso, ma il lancio è stato rinviato a causa di alcuni problemi con i vettori solari installati sul satellite.

giovedì 3 marzo 2011

Tyche: nuovo pianeta del Sistema Solare?

Alla fine del 2010, gli studiosi Matese e Whitmire della Louisiana University hanno pubblicato all'interno della rivista Icarus uno studio interessante in cui si parla di un probabile nuovo pianeta che potrebbe trovarsi ai confini del Sistema Solare.
L'idea della presenza di questo pianeta risale ai lontani anni '80, a seguito di alcune anomalie ai confini del Sistema Solare e giustificare le periodiche estinzioni avvenute sulla Terra per impatti cometari.
Oggi, grazie allo splendido lavoro del telescopio Wise, è stato possibile fare un'analisi del cielo agli infrarossi. Sembra quindi che la teoria si stia concretizzando. Se confermata, il pianeta dovrebbe chiamarsi Tyche, nome dalla dea benevola greca.

martedì 1 marzo 2011

Mercurio svela i suoi segreti


Il primo pianeta del Sistema Solare, Mercurio torna al centro dei riflettori.
Gli studiosi credono che possa essere la chiave per capire le origini di tutti i pianeti rocciosi interni. Proprio per questo è stata lanciata dalla NASA nel 2004 la missione Messenger, che il 17 marzo arriverà a destinazione.
Finalmente dopo ben 40 anni dalla la sonda Mariner 10, la prima ad aver raggiunto il piccolo pianeta, un'altra sonda avrà gli occhi puntati su Mercurio. Scopo della missione Messanger riempire le lacune sulla conoscenza del pianeta numero uno.
Già dai primi avvicinamenti si sono avute le prime scoperte, tra cui la presenza di vulcani attivi, dimostrando che si tratta di un pianeta geologicamente vivo. Un'altra osservazione importante è la probabile presenza di ghiaccio ai poli nonostante la temperatura superficiale arrivi a 500 gradi. Ed inoltre, al contrario degli altri pianeti rocciosi interni, quali Venere, Terra e Marte, il pianeta più vicino al Sole presenta un gigantesco nucleo di metallo.
La presenza di questo nucleo è al momento spiegato dagli scienziati ipotizzando che Mercurio fosse originariamente molto più grande, ma a seguito di un violento impatto con un corpo esterno o dopo un evento solare imponente, la maggior parte della sua superficie sia stata eliminata. Capire quali di queste teorie è corretta porterebbe a grandi passi avanti.
Durante la fase di avvicinamento, la sonda ha scattato una favolosa foto del Sistema Solare dall'interno. Combinando 34 scatti è possibile vedere tutti i pianeti e le loro lune (eccetto Urano e Nettuno, molto lontani e scuri).

lunedì 28 febbraio 2011

SDO registra eruzione solare


Il Sole è sempre al centro dell'attenzione: dopo una piccola tregua dopo la spettacolare eruzione della settimana scorsa, il Sole e' tornato ad animarsi.
Il Solar Dynamics Observatory (SDO), satellite NASA, ha inviato splendide immagini di un'altra eruzione, avvenuta nella parte orientale della stella. Come ogni evento anche questa eruzione ha dato origine ad una intensa emissione di particelle, ma per fortuna il vento solare non si dirige verso il nostro pianeta. Scongiurato quindi il pericolo di temute tempeste magnetiche.

domenica 27 febbraio 2011

Shuttle Discovery attracca alla ISS

Lo Shuttle Discovery della NASA si è agganciato alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) alle ore 20.14, con due minuti di anticipo sulla tabella di marcia.
I sei astronauti, tutti statunitensi, erano partiti giovedì 24 febbraio dal Kennedy Space Center (Florida), e rimarranno in orbita per undici giorni.
Dopo la sua trentanovesima missione, il Discovery andrà in pensione, seguirà il destino dell'altro Shuttle Atlantis. Il prossimo sarà l'Endeavour, che raggiungerà il resto della flotta il 18 aprile (dopo 27 anni di lavoro).
Si chiude così una parte importante della storia della NASA. Come dimenticare il primo viaggio del 30 maggio 1984, con cui Discovery portò nello spazio tre satelliti di telecomunicazioni.

martedì 22 febbraio 2011

Discovery: lancio 24 febbraio 2011

E' ormai imminente la partenza dal Kennedy Space Center in Florida della missione STS-133, ovvero l'ultimo viaggio dello Shuttle con al suo attivo il maggior numero di missioni, Stiamo parlando del Discovery, che partirà giovedì alle 22.50 ora italiana (le 16.50 in Florida).
Nel frattempo a Houston l’equipaggio si sta impegnando negli ultimi test nel simulatore.
Il Discovery porterà nello spazio il modulo logistico italiano Leonardo, che verrà fissato in modo permanente alla ISS (Stazione Spaziale Internazionale). Il modulo ospiterà esperimenti e attrezzature di supporto alla presenza dell'equipaggio a bordo. Verrà inoltre portato in orbita il robot umanoide Robonaut-2, che aiuterà gli astronauti della ISS nelle ordinarie attività.
Come sapete la missione era programmata per il novembre scorso, ma è stata rimandata a causa di una perdita di idrogeno a carico del GUCP (Ground Umbilical Carrier Plate) prima, connessione tra il serbatoio esterno dello Shuttle e la rampa di lancio, e per le crepe del serbatoio esterno. Per questo la NASA fu costretta a sospendere il lancio, portando lo Discovery nell'hangar di assemblaggio VAB (Vehicle Assembly Building).
Ora non resta che aspettare pochi giorni per l'ultimo lancio del grande Discovery.

martedì 15 febbraio 2011

Scoperti i segreti dell'energia oscura


Per gli scienziati è una delle scoperte più importanti: è stata ottenuta la misura dell'azione esercitata dall'energia oscura che compone la maggior parte del nostro universo Universo (oltre il 70%) e che viene considerata la forza che lo fa espandere.
Dalle nuove misure si evince che l'Universo è piatto e che la sua espansione continuerà per sempre e avrà una velocità sempre maggiore. Questa scoperta è stata possibile grazie ad uno studio condotto da Europa e Stati Uniti sfruttando telescopi più sofisticati ed a una nuova tecnica di osservazione. E' stato infatti utilizzato il più grande ammasso di galassie, Abel 1689, come una lente cosmica; sfruttando la teoria della relatività (Einstein), secondo cui una galassia più vicina curva e amplifica la luce di una galassia distante, ingrandendone l'immagine come farebbe una lente. Questo permette di calcolare la distanza delle galassie più lontane dimostrando che la distorsione della luce prodotta dalla lente è l'effetto della presenza dell'energia oscura.

domenica 13 febbraio 2011

La cometa di San Valentino

Imperdibile: nelle prime ore del 15 febbraio per tutti gli appassionati di astronomia ci sarà l'incontro con la cometa di San Valentino: Tempel-1.
Per l'occasione la Nasa ha lanciato alcuni anni fa una sonda, Stardust, ora in avvicinamento alla cometa e che giungerà a soli 200 Km dal nucleo. Gli studiosi potranno così catturare oltre 70 immagini ad alta risoluzione, da cui potranno osservare se dal luglio 2005, quando è stata scattata l'ultima foto dalla missione Deep Impact, ci sono stati dei cambiamenti nel suo aspetto.
La sonda Stardust è abituata a missioni sulle comete, ha già raccolto infatti dei campioni della cometa Wild-2, che ha poi paracadutato sulla Terra. Compito della sonda questa volta è scattare foto con una speciale macchina fotografica, la Stardust-NExT, costruita grazie a pezzi celebri si sonde precedenti come le Voyager e Cassini.

Marte sorprende ancora!!


Marte fa ancora parlare di se. Fino ad oggi si pensava che i deserti del pianeta rosso fossero composti da dune di sabbia immobile e ghiacciata. Ma di questi giorni la smentita.
Il quotidiano Science ha infatti pubblicato le immagini arrivate dal satellite Mars Reconnaissance Orbiter (NASA), che hanno scoperto delle dune in movimento nelle vicinanze del Polo Nord e coprono una vasta area.

sabato 8 gennaio 2011

La Nebulosa del Granchio


La Nebulosa del Granchio è un oggetto stellare molto studiato per le sue costanti emissioni di radiazioni. La rivista Science ha recentemente pubblicato un articolo in cui viene descritto un unico lampo di raggi gamma proveniente dalla nebulosa, che è contrario a tutte le regole delle attuali teorie di accelerazione di particelle.
Le emissioni dalla Nebulosa del Granchio fino a questo momento erano state regolari, portando gli astronomi ha utilizzarla come guida per studiare le altre fonti di radiazioni nel cielo. Il satellite AGILE dell’Agenzia Spaziale Italiana ha registrato invece nel settembre scorso una forte emissione di raggi gamma, lo stesso registrato nell'ottobre 2007.

giovedì 6 gennaio 2011

La Luna invecchia


La sonda LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter) della Nasa, ha studiato il nostro satellite: i rilievi presenti sulla Luna rappresentano il progressivo raffreddamento del suo nucleo ed la conseguente contrazione della superficie. Le faglie della crosta lunare infatti si scontrano l'una contro l'altro, creando dei rilievi. Sembra quasi che la Luna invecchi, riempiendo la sua superficie di rughe che segnano il trascorrere del tempo. Queste rughe erano già state studiate dalle Missioni Apollo 15 - 16 - 17, mentre recentemente la sonda LRO, in orbita dal giugno del 2009, ha osservato una riduzione del raggio di 100m su un totale di 1700 km.
Il fenomeno di contrazione segna il passaggio dalla fase liquida e incandescente a quella più fredda.

mercoledì 5 gennaio 2011

Astronomia sull'iPhone


Per gli amanti dell'astronomia è imperdibile l'applicazione dell'iPhone, che attraverso una mappa stellare permette di vedere i corpi celesti in qualsiasi posto ci troviamo sfruttando la tecnologia GPS. L'applicazione mostra anche il cielo stellato che potremmo vedere anche nelle ore diurne.

lunedì 3 gennaio 2011

Memorabile 4 gennaio 2011


Data memorabile per l'astronomia: si inizia poco prima dell'alba con lo sciame di meteore delle Quadrantidi, che prende il nome dalla porzione di cielo dove è visibile la costellazione del Quadrante Murario, poi dalle 7,45 inizierà l'eclissi parziale di Sole.
Lo spettacolo delle meteore sarà favorito dall'assenza della Luna (siamo nella fase di Luna Nuova) e non avrà nulla da invidiare da quello dello sciame passato in dicembre delle Geminidi.
L'eclissi di Sole, che coinciderà con il sorgere del Sole stesso, avrà il suo culmine alle 9,02 e si concluderà alle 10,27.