sabato 29 agosto 2009

Terre gemelle tra i pianeti extra-solari


Con la scoperta di altri pianeti oltre a quelli presenti nel sistema solare, la Planetologia, la branca dell’astronomia che studia i pianeti, ha iniziato la ricerca di un pianeta gemello alla Terra.
Non è facile però osservare questi pianeti, poiché a confronto delle stelle, si tratta di corpi molto piccoli e occultati dalla luce delle stelle. I pianeti non vengono quindi osservati direttamente, ma vengono scoperti attraverso metodi indiretti. Tra i quali appunto l’osservazione del transito del pianeta davanti al disco della propria stella; questo, infatti, porta ad una riduzione della luminosità della stessa attorno alla quale ruotano.Un’altro metodo si basa sulle oscillazioni radiali, cioè sull’analisi dello spostamento delle righe spettrali di una stella, diretta conseguenza del moto orbitale di eventuali pianeti.
Nel registro internazionale che censisce i pianeti extra-solari, si contano oltre quattrocento corpi. Le loro caratteristiche sono simili al nostro Giove, il pianeta più grande del nostro sistema planetario.
Tra questi il pianeta Bellerofonte, scoperto nel 1995, che ruota attorno a “51 Pegasi” e fa parte della splendida costellazione di Pegaso, il cavallo alato della mitologia.
Un’altra importante scoperta è stata effettuata attorno a “Gliese 581” nella costellazione della Bilancia. È stato infatti individuato un sistema planetario, formato da almeno 4 pianeti. Tra questi, il pianeta “Gliese 581b” ha suscitato molta curiosità, in quanto si tratta di un pianeta di tipo roccioso. La distanza dalla propria stella potrebbe dar luogo alla presenza di acqua allo stato liquido. Questa caratteristica, oltre a classificarlo come gemello della Terra, lo rende candidato ad ospitare forme di vita.

venerdì 28 agosto 2009

la Luna vista con altri occhi!!


Tutti sanno che la Luna mostra solo un lato. La scoperta del fotografo Laurent Lavader è davvero interessante e sostiene una diversa teoria: “la Luna non ha sempre la stessa faccia“.
Fotografando, infatti, per due anni tutte le lune piene, sovrapponendo le immagini ha ottenuto un effetto 3D. Questo perché la diversa angolazione, da cui riusciamo a vedere il nostro satellite, permette di osservare il 59% della superficie lunare, quindi più della metà. Inoltre, il nostro satellite non è perfettamente sferico, ma presenta una protuberanza, che essendo però puntata verso di noi, non può essere osservata.
Un altro mito da sfatare è il colore della luna. Il bianco pallore che la distingue, risulta essere un’illusione ottica, dovuta al forte contrasto con il cielo notturno. Il suo colore infatti è il grigio polvere, che le dona il suo leggendario alone argentato.
Un’altra curiosità è relativa alle “fontane lunari”. Si tratta di polvere che si innalza dal suolo grazie al vento solare. Carico infatti di elettroni e protoni, il vento elettrifica le particelle di polvere, che tendono quindi ad alzarsi durante l’esposizione ai raggi del sole, ed a ricadere una volta terminata l’esposizione.
Altri movimenti si verificano sulla superficie lunare. La crosta, infatti, viene ogni anno scossa da numerosi fenomeni sismici, che raggiungono anche i 5,5 gradi della scala Richter. Nell’eventualità che in futuro venga progettata una colonia lunare, le costruzioni dovranno quindi tenere conto di tali attività.

mercoledì 26 agosto 2009

27 agosto 2009 - svegli all'alba!!

Anche quest’anno nella data del 27 agosto potremmo assistere ad un bello spettacolo. A differenza delle false voci che girano su internet, non vedremo nel cielo Marte come una seconda Luna. Non solo il pianeta non si trova nella parte di orbita più vicina alla Terra, ma una sua vicinanza tale da farlo apparire grande come la Luna sarebbe impossibile. Questo infatti provocherebbe un'innalzamento catastrofico delle maree e uno stravolgimento dell’orbita terrestre. Ci fu effettivamente una vicinanza “storica” del pianeta rosso nel 2003 e cadde proprio nella stessa data, ma si parla pur sempre di 56 milioni di km; quindi non poi così vicino!!
Potremmo però assistere quest’anno, verso le prime luci dell’alba, all’incontro ravvicinato tra Venere e Saturno. Basterà guardare verso Est, vicino alla costellazione del Cancro, per ammirare tale splendore.

martedì 25 agosto 2009

Il suono del Big Bang

Oltre all’osservazione, gli astronomi si occupano da tempo dei suoni proveniente dal Cosmo, cioè delle onde gravitazionali che si propagano nello spazio e nel tempo, a diverse altezze e con diverse direzioni (stochastic background). Proprio attraverso di loro, infatti, si può risalire ai primi istanti di vita dell’Universo.
Gli studiosi sono riusciti, infatti, a captare il primo minuto dopo il Big Bang. Si aspettavano di udire un grande “boato”, ed invece, hanno udito solo un flebile segnale, molto al di sotto della soglia di capacità massima, che può raggiungere la super antenna utilizzata allo scopo.
L’antenna, composta da quattro interferometri dislocati tra Europa e Stati Uniti, è chiamata Ligo-Virgo, e dal 2005 ad oggi, ha permesso di captare le onde gravitazionali. I quattro dispositivi si trovano in Toscana (Italia), ad Hanford (Stato di Washington) e Livingston (Louisiana), ed Hannover (Germania).
È stato inoltre possibile registrare le esplosioni causate durante la morte di alcune stelle che, bruciando tutto il materiale per la fusione nucleare, passano da supernove a stelle nane.
Un’altra possibilità per ricostruire le origini, è data dalla radiazione cosmica di fondo, che al momento permette però di arrivare solo a 380.000 anni dopo il Big Bang, quando i fotoni hanno iniziato a diffondersi grazie alla cattura degli elettroni da parte dei nuclei atomici.
Secondo Einstein, però si potrebbe raggiungere anche il pre-Big Bang. La sfida che si pone il gruppo degli scienziati di Ligo-Virgo è proprio spingersi indietro nel tempo fino al rumore primordiale.
Grazie alla collaborazione internazionale la sfida potrebbe essere vinta. E forse questo potrebbe accadere grazie agli Europei e al progetto E.T., che non ha nulla a che fare con la ricerca degli extra-terrestri, ma che prende il nome da uno dei massimi esponenti della scienza moderna; la sigla infatti sta per Einstein Telescope.

25 agosto 2009

La giornata di oggi verrà ricordata come l’anniversario del telescopio galileiano. Proprio in questa data, nel 1609, Galileo Galilei mostrò al mondo il funzionamento del suo telescopio. Non si tratta però di una invenzione originale, ma del perfezionamento degli studi degli strumenti già adottati dagli olandesi. Ma le scoperte alle quali arrivò grazie ad esso, permisero a Galileo di ottenere un posto nella storia dell’Astronomia. Scoprì, infatti, quattro dei numerosi satelliti di Giove, che presero il nome di “Medicei”, in onore della famiglia reggente il Granducato. Il telescopio, inoltre, permise di confermare scientificamente la teoria Eliocentrica Copernicana, oscurando la teoria che per secoli fu adottata dall’uomo. La dimostrazione arrivò con l’osservazione delle fasi di Venere, la cui esistenza sarebbe stata impossibile secondo la teoria Tolemaica del Geocentrismo.

domenica 23 agosto 2009

Astronomia: scienza o disciplina romantica?

Questa domanda nasce dal limite che gli astronomi sono costretti a subire. A differenza delle altre scienze conosciute infatti, essi possono"guardare ma non toccare", non possono di fatto interagire con l’oggetto della loro osservazione, dato che sono lontani anni luce. La loro osservazione però ha portato l’uomo a porsi molti quesiti, partendo è vero da un approccio romantico. Gli astronomi hanno come primo obiettivo spiegare l’origine dell’Universo e il possibile inizio da una semplice miscela di gas e particelle elementari contratti in un unico punto nello spazio. La teoria più accreditata infatti parla di una grande esplosione, chiamata “Big Bang”, dalla quale l’Universo avrebbe iniziato a evolversi e che avrebbe avuto luogo circa 13/14 miliardi di anni fa.
Altro quesito importante da risolvere è il futuro dell’Universo: due sono le teorie seguite dagli studiosi. La prima si basa sull’espansione che continuerà all’infinito, portando la materia a raffreddarsi e quindi alla fine di tutto. La seconda, invece, si basa su una espansione destinata a bloccarsi; questo arresto porterà l’Universo a collassare in un “Big Crunch”, un’esplosione dovuta al riconcentrarsi di tutta la materia in un unico punto. Da questa seconda teoria si basa la possibilità che dopo l’implosione ci sia una nuova espansione dell’Universo e quindi una nuova storia.
Entrambe queste teorie sembrano possibili, ma sono la conoscenza più approfondita del cosmo e della materia che lo compone, potrà forse un giorno risolvere i dubbi.
Altra ricerca importante per l’astronomia è quella dei pianeti extra-solari, cioè i pianeti che orbitano attorno ad altre Stelle. Gli studiosi infatti sperano di ritrovare le stesse condizioni favorevoli che hanno portato la nostra Terra a generare forme di vita evolute. A seguito di tali ricerche è nato il progetto SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), che si occupa appunto della ricerca di forme di vita nell’Universo. Questa organizzazione scientifica è una delle poche attività private senza scopi di lucro.Ma oltre alla ricerca delle origini dell’Universo, dei suoi componenti più vari e del suo futuro, l’astronomia possiede tra le sue branche l’archeoastronomia, che si occupa dell’antico legame tra uomo e cielo fin dalla comparsa del primo uomo sulla terra ad oggi. Questo fortissimo legame appare evidente in molti antichi monumenti, che basano le loro fondamenta su orientamenti astronomici. Molti di essi sorgono orientati verso Est, dove cioè sorge il Sole, come le Piramidi, oppure seguono il sorgere di alcune stelle, come Sirio, come il Campidoglio sede del Congresso di Washington.

venerdì 21 agosto 2009

Sedna - X pianeta o semplice asteroide?!


Oltre alla già conosciuta fascia di pianetini tra Marte e Giove, nel 1992 fu scoperta un’altra fascia di asteroidi situata oltre l'orbita di Nettuno e denominata Cintura di Kuiper.
Di questa cintura fa parte Sedna, scoperto nel 2003 e annunciato come 10° pianeta del Sistema Solare, il più lontano e freddo pianeta ruotante intorno al Sole, oltre Plutone. Il suo nome deriva proprio dalla sua bassa temperatura superficiale: Sedna, infatti, era secondo la tradizione degli indiani Inuit, la divinità dell’oceano e delle profondità glaciali, nonché dei morti e dell’aldilà.
Attualmente si trova a circa 90 UA dal Sole e si avvicinerà ancora per circa 70 anni, raggiungendo il perielio nel 2075.
In poco tempo però è stato declassato e catalogato come asteroide, poiché sono stati riscontrati altri corpi con le stesse caratteristiche. Per lo spazio che occupano questi corpi vengono chiamati “plutini“ o, meglio ancora, “trans nettuniani”. Alcuni nomi conosciuti sono Varuna, Ixion ed il più grande Quaoar.
Tutte queste scoperte stravolgono la concezione che abbiamo del nostro Sistema Solare.
È stato così iniettato nuovo vigore alle ricerche ai confini del sistema solare. Per alcuni studiosi infatti lo stesso Plutone dovrebbe essere considerato un asteroide.

lunedì 17 agosto 2009

Betelgeuse, prossima Supernova


Betelgeuse è una delle stelle più luminose, fa parte della costellazione di Orione.
Possiede un diametro circa 1000 volte maggiore di quello del Sole. Questo però la porterà ad avere vita breve: la sua fine infatti è prossima, nonostante abbia solo pochi milioni di anni. Passerà infatti da supergigante rossa a “supernova” e sarà facilmente visibile anche in pieno giorno, dato che si trova a soli 600 Anni Luce dalla Terra.
Questo processo ha luogo per la perdita di enormi quantità di materia, circa una massa solare, in poche migliaia di anni. Come avvenga tale processo è ancora allo studio degli esperti.
Grazie ad alcune immagini catturate dal Very Large Telescope dell’ESO si è potuto osservare un getto molto tenue di gas che si espande dalla stella verso lo spazio circostante, coprendo la distanza pari a quella tra il nostro Sole e Nettuno. Tale getto è dovuto al movimento interno del gas (convezione) che “ribolle” sulla superficie di Betelgeuse, dando luogo ad un movimento di innalzamento e di abbassamento di parti dell’atmosfera stellare.
Questo meccanismo fa “dimagrire” la stella, avvicinandone sempre più la fine. Lo spettacolo che ci attende permetterà agli studiosi di svelare nuovi segreti dell’Universo.

domenica 16 agosto 2009

20 luglio 1969 - 20 luglio 2009


Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l'umanità“.
Il 20 luglio è stato per tutti gli astrofili un giorno particolare, in cui le parole di Neil Armstrong, comandante dell’Apollo 11, sono riaffiorate per ricordare il 40° anniversario dello sbarco sulla Luna.
L’emozione di quel giorno è ancora viva, come gli interrogativi sulla veridicità o meno delle immagini che hanno fatto il giro del mondo e affermato gli USA come potenza aerospaziale.
Ma come non lasciarsi coinvolgere dalla corsa verso la conquista dello spazio. Già nel 1968, la missione dell’Apollo 8 segnò un momento importante della storia, fornendo la prima immagine della Terra vista dal cosmo. I membri dell’equipaggio inoltre furono i primi a vedere il lato oscuro della Luna e ad osservare le stelle schermati dall‘ombra del satellite. L’emozione più grande fu però per loro l’alba terrestre.
Altre frasi celebri e che invitano a riflettere sono proprio di questa missione. Il comandante, Frank Borman,
fu colto di sorpresa e disse: «Oh mio Dio! Guarda..È la Terra che sorge. Wow, è bellissima!».
Una volta rientrati, con ancora davanti quella che definirono «la visione più bella e toccante della vita», capirono che «I violenti interessi nazionalistici, le carestie, le guerre e le pestilenze non si vedono da quella distanza. Da lassù è davvero un unico mondo».
L‘immagine del pianeta azzurro, il nostro mondo, aprì la mente sulla fragilità e l‘importanza di salvaguardare il mondo in cui viviamo. Lovell disse: «Nell’intero universo, ovunque abbiamo guardato, il solo punto di colore era sulla Terra». Altre immagini della Terra erano state pubblicate dalla Nasa, ma solo grazie alla presenza di un occhio umano dietro la macchina fotografica, ha reso possibile far capire che la Terra se lasciata a se stessa si regola autonomamente e che solo l‘intervento dell‘uomo può mettere in pericolo tale equilibrio.
«Le persone quaggiù non si rendono conto di ciò che hanno» - Bill Anders lasciò tutti di sorpresa facendo notare che: «Abbiamo fatto tutta questa strada fino alla Luna e tuttavia la cosa più significativa che stiamo guardando è il nostro pianeta madre, la Terra».

venerdì 14 agosto 2009

Anno Internazionale Astronomia 2009

In inglese è detto IYA (International Year of Astronomy) ed è promosso in 140 Paesi del Mondo dall'ONU e dall'UNESCO. Il 2009 è stato infatti proclamato Anno Internazionale dell'Astronomia e in Italia è l'Istituto Nazionale di Astrofisica INAF ad organizzare i diversi eventi sull'argomento.
L'Italia occupa un ruolo particolare, dato che è proprio italiano uno dei protagonisti di spicco della storia dell'Astronomia. Galileo Galilei, infatti, nel 1609 utilizzò per la prima volta il cannocchiale per osservare il cielo e sempre lui fu l'artefice delle scoperte più sensazionali dell'epoca. Ricorre proprio quest'anno inoltre l'anniversario dei 400 anni da tale evento.
In tutte le regioni italiane è possibile trovare eventi e manifestazioni, il cui obiettivo è sensibilizzare le persone a questa scienza, il cui ruolo e contributo alla società è stato fondamentale.
Attraverso l'osservazione della volta celeste, si invita tutto il mondo a riscoprire il cielo come eredità universale dell'uomo, a ricordare il senso profondo dello stupore e della scoperta, le ricadute e l'importanza della scienza sulla vita quotidiana e sugli equilibri globali della società.
Da non dimenticare però è la parte romantica di tale osservazione: l'occasione di sdraiarsi all'aria aperta e ammirare nel silenzio della notte, le stelle e lo splendore dell'Universo.

Luna

L'astro che nel cielo attira da secoli le attenzioni dell'uomo è senza dubbio la Luna. Troppo piccola per essere definita un pianeta, ma satellite essenziale. Senza di essa, infatti, molti cicli vitali sulla Terra non esisterebbero. Fin dai tempi dei tempi l'uomo ha seguito i cicli lunari e su di essi ha creato anche un calendario. Seguendo le evoluzioni della Luna nell'arco celeste, gli antichi hanno anche basato la costruzione di edifici, come le piramidi egizie o quelle maya, alimentando l'alone di magia che la circonda.
L'archeoastromia affascina oggi migliaia di studiosi.

Fasi Lunari - Agosto 2009

Nel mese di agosto la Luna Piena è stata il 6 agosto e si attende la Luna Nuova per il 20 c.m. Eventi importanti sempre in questo mese sono: il giorno 4, in cui la Luna ha raggiunto l'apogeo, ossia il punto più distante dal nostro pianeta, mentre il giorno 19, si troverà nel punto più vicino alla Terra nel corso della sua orbita, il perigeo. L'ultimo giorno del mese torna nuovamente all’apogeo.

Stelle cadenti 2009

Come inaugurare questo blog, se non con l'argomento che più ci ha interessato in questi giorni: le Perseidi.
Quanti come me sono rimasti a testa in su per cercare di catturarne qualcuna con lo sguardo? E quanti hanno espresso i loro desideri, abbracciati magari alla persona amata?
Dopo questa premessa romantica, analiziamo il fenomeno dal suo lato scientifico.
Le Perseidi sono costituite dai residui dello sciame della cometa Swift-Tuttle, che a contatto con l'atmosfera terrestre danno vita al fenomeno delle meteore. Esse prendono il nome dalla porzione di cielo dal quale sembrano partire, la costellazione di Perseo.
Nella tradizione, lo spettacolo delle "stelle cadenti" era collegato alla notte del 10 agosto ed in onore del santo festeggiato in tale ricorrenza, venivano anche chiamate "lacrime di S.Lorenzo".
Negli ultimi anni il fenomeno si è però spostato sul calendario di un paio di giorni, il culmine infatti si è verificato nella notte del 12 agosto. Dalle ore 22.00 si è potuto assistere al passaggio di diverse meteore di grande luminosità.