martedì 25 agosto 2009

Il suono del Big Bang

Oltre all’osservazione, gli astronomi si occupano da tempo dei suoni proveniente dal Cosmo, cioè delle onde gravitazionali che si propagano nello spazio e nel tempo, a diverse altezze e con diverse direzioni (stochastic background). Proprio attraverso di loro, infatti, si può risalire ai primi istanti di vita dell’Universo.
Gli studiosi sono riusciti, infatti, a captare il primo minuto dopo il Big Bang. Si aspettavano di udire un grande “boato”, ed invece, hanno udito solo un flebile segnale, molto al di sotto della soglia di capacità massima, che può raggiungere la super antenna utilizzata allo scopo.
L’antenna, composta da quattro interferometri dislocati tra Europa e Stati Uniti, è chiamata Ligo-Virgo, e dal 2005 ad oggi, ha permesso di captare le onde gravitazionali. I quattro dispositivi si trovano in Toscana (Italia), ad Hanford (Stato di Washington) e Livingston (Louisiana), ed Hannover (Germania).
È stato inoltre possibile registrare le esplosioni causate durante la morte di alcune stelle che, bruciando tutto il materiale per la fusione nucleare, passano da supernove a stelle nane.
Un’altra possibilità per ricostruire le origini, è data dalla radiazione cosmica di fondo, che al momento permette però di arrivare solo a 380.000 anni dopo il Big Bang, quando i fotoni hanno iniziato a diffondersi grazie alla cattura degli elettroni da parte dei nuclei atomici.
Secondo Einstein, però si potrebbe raggiungere anche il pre-Big Bang. La sfida che si pone il gruppo degli scienziati di Ligo-Virgo è proprio spingersi indietro nel tempo fino al rumore primordiale.
Grazie alla collaborazione internazionale la sfida potrebbe essere vinta. E forse questo potrebbe accadere grazie agli Europei e al progetto E.T., che non ha nulla a che fare con la ricerca degli extra-terrestri, ma che prende il nome da uno dei massimi esponenti della scienza moderna; la sigla infatti sta per Einstein Telescope.

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