domenica 16 agosto 2009

20 luglio 1969 - 20 luglio 2009


Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l'umanità“.
Il 20 luglio è stato per tutti gli astrofili un giorno particolare, in cui le parole di Neil Armstrong, comandante dell’Apollo 11, sono riaffiorate per ricordare il 40° anniversario dello sbarco sulla Luna.
L’emozione di quel giorno è ancora viva, come gli interrogativi sulla veridicità o meno delle immagini che hanno fatto il giro del mondo e affermato gli USA come potenza aerospaziale.
Ma come non lasciarsi coinvolgere dalla corsa verso la conquista dello spazio. Già nel 1968, la missione dell’Apollo 8 segnò un momento importante della storia, fornendo la prima immagine della Terra vista dal cosmo. I membri dell’equipaggio inoltre furono i primi a vedere il lato oscuro della Luna e ad osservare le stelle schermati dall‘ombra del satellite. L’emozione più grande fu però per loro l’alba terrestre.
Altre frasi celebri e che invitano a riflettere sono proprio di questa missione. Il comandante, Frank Borman,
fu colto di sorpresa e disse: «Oh mio Dio! Guarda..È la Terra che sorge. Wow, è bellissima!».
Una volta rientrati, con ancora davanti quella che definirono «la visione più bella e toccante della vita», capirono che «I violenti interessi nazionalistici, le carestie, le guerre e le pestilenze non si vedono da quella distanza. Da lassù è davvero un unico mondo».
L‘immagine del pianeta azzurro, il nostro mondo, aprì la mente sulla fragilità e l‘importanza di salvaguardare il mondo in cui viviamo. Lovell disse: «Nell’intero universo, ovunque abbiamo guardato, il solo punto di colore era sulla Terra». Altre immagini della Terra erano state pubblicate dalla Nasa, ma solo grazie alla presenza di un occhio umano dietro la macchina fotografica, ha reso possibile far capire che la Terra se lasciata a se stessa si regola autonomamente e che solo l‘intervento dell‘uomo può mettere in pericolo tale equilibrio.
«Le persone quaggiù non si rendono conto di ciò che hanno» - Bill Anders lasciò tutti di sorpresa facendo notare che: «Abbiamo fatto tutta questa strada fino alla Luna e tuttavia la cosa più significativa che stiamo guardando è il nostro pianeta madre, la Terra».

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