
Merito della sonda Kaguya ,che per ben due anni ha scansionato la superficie lunare, catalogando mari e valli seleniche.
Del diametro di 65 m, il buco lunare è stato individuato nella zona collinare di Marius Hills, un'area un tempo vulcanica. La sua formazione non è ben chiara. Potrebbe essere la conseguenza di un'eruzione vulcanica durante la formazione della Luna e della sua conseguente fase di raffreddamento. Oppure potrebbe trattarsi di una cavità dalla quale fuoriusciva lava miliardi di anni fa.
L'interesse scuscitato dai giapponesi, ha spinto la NASA a lanciare in orbita la sonda Lunar Reconnaissance Orbiter, per decifrare meglio la morfologia lunare e le caratteristiche del sottosuolo. Tutto questo per un'importante applicazione: la colonizzazione scientifica della Luna. Uno dei problemi ai quali gli astronauti andrebbero incontro sono le radiazioni solari, che la superficie lunare è in grado di respingere grazie alla regolite che ricopre la sua superficie. L'alternativa a ricoprire le future costruzioni sulla Luna di questo materiale, è lo sfruttamento delle caverne lunari, in quanto il basalto che le ricopre sarebbe la protezione ideale.
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