giovedì 29 aprile 2010

Ritrovato Rover russo Lunokhod

E' recente il ritrovamento sulla superficie della Luna del rover sovietico Lunokhod disperso dal lontano 1971. Per questo, Ruslan Kuzmin (lo scienziato/progettatore) ha inviato i suoi ringraziamenti alla Nasa.
L'agenzia spaziale russa aveva lanciato il rover nel 1970, ma per un guasto lo spegnimento del robottino ne aveva fatto perdere le tracce.
Il ritrovamento, compiuto dall'Università di San Diego, ha permesso hai ricercatori di riutilizzare uno degli specchi a bordo del rover per il calcolo dell'orbita del nostro satellite.
Inviando, infatti, un impulso laser dalla Terra sullo specchio è possibile conoscere l'effettiva distanza della Luna, misurando il tempo impiegato nel ritorno dell'impulso.

sabato 24 aprile 2010

Buon compleanno Hubble


Per festeggiare l'anniversario la Mountain View ha preparato un apposito Google Doodle. Nell’immagine sono presenti elementi attivi che permettono di collegarsi a Google Sky per esplorare il corpo celeste.

Oggi compie 20 anni il telescopio che ha rivoluzionato le osservazioni al di fuori dell'atmosfera terrestre e che prende il nome da Edwin Hubble, l'astronomo americano conosciuto per la teoria sull'espansione dell'Universo. Hubble è stato lanciato nel 1990 e da allora ha fornito immagini sensazionali.
Ecco le sue misure: lungo 13,3 metri, con un diametro di 4,3 e pesante 11t.
All'inizio però il progetto incontrò qualche difficoltà. L'incidente del "Challenger" ritardò il lancio di cinque anni, poi il difetto di progettazione della parabola riflettente costrinse i tecnici ad applicare un dispositivo correttivo che venne montato in orbita nel 1992.
Ma dalla sua partena Hubble ha superato tutti i record. Ha permesso infatti di datare l'Universo, di osservare le galassie più antiche e di fornire le prime informazioni sull'esistenza dell'energia oscura e dei buchi neri. Non meno importante l'osservazione di esopianeti, cioè pianeti esterni al Sistema Solare.
Il telescopio orbita a 563 Km dalla Terra, permettendo in questi vent'anni le missioni di manutenzione effettuate grazie agli Shuttle, l'ultima nel maggio scorso compiuta dall'Atlantis.
Questi interventi permetteranno ad Hubble di prolungare la sua missione fino al 2014, quando verrà sostituito dal James Webb Space Telescope dopo un periodo di affiancamento.

venerdì 23 aprile 2010

Supernova Cassiopea A

Dalle prime osservazioni di Galileo, il progresso tecnologico ha permesso di osservare le profondità dell'Universo. Rimane però ancora un aspetto, l'osservazione da un prospettiva tridimensionale.
I nostri telescopi infatti mostrano la Via Lattea solo dal punto di vista della nostra posizione nello spazio: il Sistema Solare.

Per la prima volta un gruppo di ricercatori dell'Università di Harvard è riuscita ad effettuare osservazioni su una stella esplosa, il resto di supernova Cassiopea A, raccogliendo la radiazione, da varie angolazioni.
La tecnica di osservazione si basa sull'eco, che viene applicato alla radiazione elettromagnetica. Gli echi infatti permetteno agli esperti di studiare le supernove più antiche grazie ad una prospettiva tridimensionale.

La luce proveniente dalla supernova si riflette sulla polvere interstellare e raggiunge la Terra viaggiando nello spazio. La nube di polvere crea echi di luce che provengono da ogni direzione in funzione di dove sono localizzate le nubi stesse. La radiazione elettromagnetica, dovendo attraversare tale nubi di polvere, ritarda nel propagarsi; per questo gli echi luce possono giungere a noi centinaia di anni dopo che la supernova si è spenta.

Cas A è esplosa infatti ben 330 anni fa e si trova a 16.000 anni luce da noi. Per localizzare gli echi luce di questa supernova è stato utilizzato il telescopio Mayall del Kitt Peak National Observatory, mentre per gli i raggi-X è stato indispensabile il telescopio KeckI.
Unendo i dati delle misure degli echi luce con quelli dei raggi-X, gli astronomi hanno potuto ricavare una mappa tridimensionale su Cas A.

giovedì 22 aprile 2010

Nebulosa Zampa di Gatto


Il telescopio ad infrarossi Vista (Visible and Infrared Survey Telescope for Astronomy) dell'Osservatorio meridionale europeo (Eso), che si trova sulle Ande cilene, ha inviato le prime immagini della Nebulosa Zampa di Gatto che si trova a 5.500 anni luce dalla Terra.
La novità è dovuta al fatto che prima non era stato possibile dalla Terra vedere l'enorme numero di stelle che si trovano in questa nebulosa, a causa dei gas e delle nubi di polvere.
La nebulosa Zampa di Gatto, che deve il proprio nome alle forme rossastre delle sue polveri, si estende per ben 50 anni luce. Conosciuta dagli astronomi per essere una delle piu' attive culle di stelle di grandi dimensioni nella nostra galassia.

mercoledì 21 aprile 2010

Attera Discovery

Lo Shuttle Discovery è atterrato in Florida dopo 15 giorni nello spazio. Il rientro è stato posticipato di un giorno causa maltempo.
L'equipaggio ha concluso con grande successo la missione rifornendo la Stazione Spaziale Internazionale di 8t di rifornimenti grazie al modulo italiano Leonardo.
Inoltre questa missione verrà ricordata per la presente nell'equipaggio di ben quattro donne: tre sulla navicella e una sulla Iss.
Il conto alla rovescia per il pensionamento degli Shuttle conta ormai solo altri tre viaggi.

lunedì 19 aprile 2010

Energia Oscura

Gli scienziati hanno recentemente dimostrano che nello spazio il 90% delle galassie non è visibile, perchè vengono distorte dall'energia oscura.
L'esistenza del fenomeno venne scoperta nel 1998. Secondo gli astronomi infatti ben il 74% dell'Universo è composta da energia oscura; si aggiunge poi il 22% di materia oscura. Il rimanente 4% è costituito dalla materia visibile.
Il termine energia oscura è stato coniato dal cosmologo Michael Turner, ma la sua esistenza teorica era già stata ipotizzata da Einstein, sostenendo la «costante cosmologica». Quando Edwin Hubble nel 1929 scoprì la fuga delle galassie, cioè l’espansione dell’universo, Einstein definì la sua costante come «il mio più grande errore». Invece avevano ragione sia Hubble che Einstein: l’accelerazione esiste e proprio il telescopio che porta il nome di Hubble ora lo conferma.
La conferma dell'esistenza dell'energia oscura arriva dunque dal telescopio spaziale Hubble con l’operazione Cosmos (Cosmological Evolution Survey). Si tratta di un’imponente osservazione effettuata da Hubble durata mille ore e che ha avuto come obiettivi 446 mila isole stellari.
Gli studi hanno portato a concluedere che l’energia oscura influisca su due aspetti. Quando è presente infatti provoca una crescita più lenta dei gruppi di galassie, inoltre cambia il modo nel quale l’universo si espande distorcendo più vistosamente le galassie più lontane
.

domenica 18 aprile 2010

WISE (Wide - Field Infrared Survey Explorer), satellite della NASA lanciato il 14 dicembre 2009, allo scopo di mappare il cielo grazie alle bande infrarossi.
Il telescopio spaziale ha recentemente individuato una pioggia di asteroidi, la cui traiettoria è molto vicina alla Terra. La loro scarsa luminosità e l'inclinazione li hanno nascosti dalle numerose ispezioni fatte in passato. WISE ha catalogato ben 16 asteroidi. Di questi, molti riflettono meno di un decimo della luce solare.
Questi asteroidi "invisibili" sono invece luminosi alle radiazioni ultraviolette, grazie al calore che assorbono dalla stessa luce solare, che li rende inrintracciabili dai telescopi normali.
Richard Binzel, del Massachusetts Institute of Technology, ipotizza che gli asteroidi scoperti siano delle comete il cui ghiaccio è stato vaporizzato in superficie. Ecco perchè, osservandoli dai telescopi, presentano superfici molto scure.

Planck: registra polvere fredda galattica

Il satellite Planck, fiore all'occhiello dell'ESA per lo studio del fondo cosmico a microonde (Cosmic Microwave Background, Cmb), ha iniziato la seconda di quattro osservazioni complete del cielo.
Scopo di queste osservazioni stimare le dimensioni, la densità, l'età, la composizione ed il futuro dell'Universo.
Le recenti immagini tracciano la polvere fredda nella nostra Galassia, e mostrano la struttura a grande scala del mezzo interstellare nella Via Lattea. La temperatura è infatti un indicatore importante delle condizioni fisiche del mezzo interstellare (nubi di gas e poveri che riempiono lo spazio tra le stelle), perché viene determinata dal bilancio di energia del mezzo e varia parecchio da luogo a luogo, a seconda dello stato evolutivo delle stelle circostanti.
Obiettivo di Planck è individuare le nubi di polvere interstellare più fredde, nelle quali sta per iniziare la formazione di stelle.
La prima osservazione di tutto il cielo è iniziata nell'agosto 2009 ed a oggi è giunta al 98%. Il termine è previsto alla fine di maggio 2010. Il primo catalogo di sorgenti compatte (Early Release Compact Source Catalogue) sarà pubblicato già da gennaio 2011.
Gli studi continueranno poi fino alla fine del 2012, quando Planck terminerà la sua missione.

sabato 17 aprile 2010

I raggi cosmici potenziati dalle supernove

I raggi cosmici, che consistono in particelle cariche di energia che raggiungono il nostro pianeta come una continua pioggia, prendono la loro energia dalle esplosioni delle supernove.
Lo dimostra lo studio dei raggi gamma che la NASA ha effettuato grazie al satellite Fermi, dedicato ad Enrico Fermi, e lancianto in orbita nel giugno 2008. Lo scienziato italiano ipotizzava che i raggi cosmici venissero accelerati in dense nubi di gas magnetizzato in movimento.
Recenti studi hanno individuato nei resti delle supernove i siti più adatti a creare le condizioni previste da Fermi. Le osservazioni sono state fatte grazie al Large Area Telescope (LAT), il rivelatore per raggi gamma, tra gli strumenti a bordo del satellite Fermi.
Il LAT ha infatti osservato in molti resti di supernova un’intensa emissione gamma dovuta all'espulsione di materia durante la gigantesca esplosione con cui termina la vita di una stella di grande massa, quando ha esaurito il suo combustibile nucleare interno.
Il satellite Fermi ha registrato infatti i protoni, che costituiscono la maggior parte dei raggi cosmici, che vengono accelerati nelle collisioni fra gli strati di materia espulsa nell’esplosione di supernova ed emettono raggi gamma di altissima energia quando interagiscono con i nuclei atomici del gas interstellare.

lunedì 12 aprile 2010

Novità su Venere


La sonda dell'ESA Venus Express, in orbita dall'aprile 2006 attorno a Venere, ha inviato dati che dimostrano che il pianeta è ancora geologicamente attiva.
Sono stati individuati dall'Imaging Spectrometer (VIRTIS) flussi di lava recenti, grazie alle emissioni di radiazione infrarossa. Le rocce di colorazione più scura infatti emettono una luce infrarossa maggiore rispetto a quelle formatesi nelle ere più antiche, schiarite dall'azione del tempo.
Già in precedenza la missione Magellan della NASA aveva osservato il pianeta, ma merito della Venus Expres la datazione delle eruzioni vulcaniche. Si pensa che siano avvenute non più di 2,5 milioni di anni fa. Sono stati inoltre osservati pennacchi di materiale proveniente da grandi profondità sotto la superficie.
Mentre sulla Terra la lava reagisce velocemente con l’ossigeno e gli componenti dell'atmosfera, cambiando la loro composizione. Su Venere il processo è molto più intenso, a causa del caldo dovuto all’atmosfera densissima composta principalmente di anidride carbonica.
Venere dunque si può annoverare con tra i pianeti geologicamente attivo. Questa fondamentale scoperta apre agli studiosi la possibilità di comprendere l'evoluzione del clima e della struttura interna del pianeta, considerato il "gemello bollente" del nostro pianeta.

domenica 11 aprile 2010

iPad: software dedicato all'astronomia

Apple ha scelto per il suo nuovissimo iPad diversi software, tra cui nella seconda videata accanto a Flickr e Carpentiere iHandy, il software Moon Atlas che permette di analizzare la luna e avere molti dati e dettagli sul nostro satellite, sfruttando le maggiori dimensioni dell'iPad. Il programma include più di 3.000 immagini.

Aprile: Global Astronomy Month

Aprile sarà per l'astronomia un mese importante.
Si tratta infatti del Global Astronomy Month, il mese in cui l'associazione Astronomers Without Borders ha previsto una ricca serie di appuntamenti, in cui gli appassionati potranno incontrare i maggiori esponenti dell'astronomia moderna e andare a caccia di asteroidi, con la speranza di poter dare il priprio nome all'oggetto della scoperta.
Grazie all'Astronomers Without Borders, un'organizzazione internazionale, vengono infatti incoraggiate la conoscenza scientifica e gli scambi culturali tra le nazionali.
L'associazione ha predisposto oltre a conferenze e raduni, anche appuntamenti sul web.
Tra i raduni quello previsto per oggi 11 aprile per la festa del Sole. Verranno fatte osservazioni grazie a telescopi attrezzati con le giuste protezioni.
Poi dal 12 al 16 aprile toccherà a Saturno, pianeta conosciuto per i suoi anelli, che sono tutt'oggi oggetto di molti studi.
Il 15 aprile è prevista invece una notte a caccia di nuovi asteroidi: il primo a scoprire un nuovo oggetto non classificato potrà deciderne il nome.
Dal 17 al 23 aprile sarà protagonista assoluta la Luna, che verrà ammirata sia al telescopio che a occhio nudo, con anche celebrazione di Selene nelle diverse culture.
Dal 21 al 22 aprile grande attesa per la pioggia di meteore, le Liridi, frammenti cosmici che bruciano nell'atmosfera, residuo della coda di una cometa. Dagli archivi storici risultano osservazioni di questo sciame già 2600 anni fa.
Ultimo appuntamento del Global Astronomy Month sabato 24 aprile: Star Party globale, in cui tutti si potranno dedicare all'osservazione del cielo, condividendo i propri strumenti anche con chi non ne possiede.
Augurio di questa associazione: ''Un solo Popolo, un solo Cielo''.

Nella notte tra l'8 ed il 9 aprile un asteroide è passato vicino al nostro pianeta. Per l'esattezza alle 1:06 ora italiana. La scoperta è stata resa nota dagli astronomi del Catalina Observatory (Arizona).
L'asteroide, classificato con il nome 2010 GA6, ha un'ampiezza di 22 metri ed è passato a 358.860 Km dalla Terra. A colpire gli studiosi proprio la breve distanza, inferiore di 25.270 Km rispetto a quella della Luna.
Per questo la Nasa ha istituito il Neo Program per monitorare asteroidi e comete che si avvicinano alla Terra. Questo programma ha individuato anche l'asteroide che nel novembre 2009 è passato ancora più vicino, a 14.000 metri da noi.

sabato 10 aprile 2010

Grande Macchia Rossa su Giove


Sono state pubblicate dalla NASA le ultime immagini della Grande Macchia Rossa di Giove. Da sempre al centro delle osservazioni, la macchia non è altro che una tempesta di enormi dimensioni.
La Grande Macchia ha un colore che varia dal rosso mattone al rosa verdastro. Più è intenso il rosso maggiore è la temperatura del pianeta.
La macchia possiede un diametro pari a quello della nostra Terra. Le nubi che la circondano vengono risucchiate e lacerate, in breve tempo, da grandi correnti di gas ascensionali.
La turbolenza si muove alla velocità di 1 m/s dirigendosi da ovest ad est, compiendo il giro del pianeta diverse volte. Ruota inoltre su se stessa in senso antiorario, in un periodo di 12 giorni terrestri.
Altra caratteristica sorprendente consiste nel fatto che, se non disperdesse parte della sua energia nell'ambiente, la sua durata potrebbe essere indefinita. Questo fenomeno è favorito dal fatto che non sfiorando mai la superficie del pianeta la turbolenza ha tanta longevità.
Inoltre, la tempesta si auto-alimenterebbe grazie all'innalzamento interno della temperatura che assorbe le turbolenze più piccole.
Leigh Fletcher, studioso dell'Università di Oxford, sostiene che la Grande Macchia Rossa è indicatore dei cambiamenti delle condizioni atmosferiche all'interno della turbolenza.

venerdì 9 aprile 2010

Navetta X-37B

E' previsto per il 19 aprile il lancio della navetta spaziale X-37B con l'uso dell'Atlas V.
Si tratta di un velivolo spaziale riutilizzabile messo a punto dall’Aeronautica Militare USA. E' lungo circa 10 m e largo 5.
L’X-37B, chiamato anche OTV (Orbital Test Vehicle) è basato su un progetto originale NASA (X-37) di una futura navetta pilotata sviluppato in collaborazione con la ditta Boeing (da qui la B). Nella versione originale della NASA il veicolo era dotato di un vano cargo destinato ad ospitare esperimenti o payload da rilasciare in orbita. Lo stesso vano è stato riportanto anhe nel progetto dell’X-37B.
Innovazione ulteriore la durata in orbita del veicolo che si aggira a ben 270 giorni. Si conoscono inoltre le due basi che verranno utilizzate per gli atterraggio: Vandenberg ed Edwards, due basi militari in California.

giovedì 8 aprile 2010

Rover Opportunity

Il rover Opportunity, che da sette anni esplora il pianeta rosso, è stato rinnovato nelle funzione e nelle capacità grazie al carimento di un nuovo software, che gli consente di svolgere osservazioni supplementari delle rocce di Marte.
Il nuovo sistema si chiama AEGIS (Autonoma esplorazione per la raccolta di maggiore scienza)
permette agli studiosi di ridurre lo scarto temporale di circa un giorno per la verifica dalla Terra delle osservazioni prima effettuate con le immagini trasmesse da una fotocamera.

mercoledì 7 aprile 2010

Shuttle Discovery

Il 5 aprile è partito da Cape Canaveral (Florida) lo Shuttle Discovery per raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale (Iss).
Il comandante A. Poindexter e l'equipaggio hanno raggiunto la base spaziale orbitante alle ore 9.44 italiane. Rimarranno in orbita per 13 giorni.
La missione è il trasporto di un modulo logistico di costruzione italiana, assieme ad attrezzature, equipaggiamento, scorte alimentari e forniture. Per la prima volta inoltre 4 donne si troveranno assieme in orbita. L'equipaggio dello Shuttle è composta dalla giapponese Naoko Yamazaki e le statunitensi Stephanie Wilson e Dorothy Metcalf-Linderburger. Le tre astronaute si uniranno alla collega Tracy Caldwell Tyson già a bordo della ISS.
Si tratta di una delle ultime missioni shuttle, prima del pensionamento del progetto, per l'ultimazione della ISS, programmata per settembre, dopo ben 12 anni di lavori a 355 Km dalla Terra.

Cometa scoperta da Andrea Boattini


Andrea Boattini è uno dei più grandi cacciatori di comete. Fiorentino di nascita, lavora da anni negli USA, in Arizona.
Le sue prime scoperte risalgono al dicembre 2007, per proseguire con una media di 5 scoperte l'anno. Il record del maggior numero di comete scoperte è di Robert McNaught: ben 54.
L'Unione Astronomica Internazionale (Iau) ha classificato l'ultima cometa scoperta da Boattini come C/2010 G1 (Boattini). La cometa si trova nella costellazione del Toro ed è appena all'esterno dell'orbita terrestre. Possiede un diametreo di circa 5 Km e rimarrà visivile per un mese.
La scoperta è stata fatta grazie all'utilizzo del telescopio Schmidt, collocato sul Monte Bigelow a nord di Tucson, nell'ambito del programma Catalina Sky Survey.