giovedì 31 marzo 2011

Nasce Iras nella costellazione del Centauro

Nella costellazione del Centauro, a ben 10.000 anni luce dalla Terra, è nata una stella gigante oltre 20 volte più grande del nostro Sole.
Gli studiosi hanno potuto osservare il momento in cui o la sua luce ha trapassato il bozzolo di polvere e gas nel quale la stella si è generata. L'evento ha suscitato grande interesse, dato che si tratta della prima volta in cui si è riusciti ad osservare la nascita di una stella massiccia, avvenuto allo stesso modo delle stelle minori, ossia prendendo forma da un disco protostellare.
Alcuni recenti studi, hanno ipotizzato che le stelle massicce potrebbero invece formarsi dalla fusione di stelle più piccole.
La neo stella è stata chiamata Iras 13481-6124, ed è stata osservata grazie al telescopio spaziale Spitzer e dal telescopio submillimetrico Apex. Mentre per scoprire la composizione del disco protostellare, gli astronomi si sono serviti del Very Large Telescope Interferometer (ESO).

mercoledì 30 marzo 2011

Osservazioni di Hubble oltre Nettuno

Oltre al pianeta Nettuno gli studiosi hanno individuato 14 oggetti del tutto simili a Plutone. La scoperta è stata possibile attraverso un software che ha rielaborato gli scatti di Hubble.
Data la loro posizione, oltre Nettuno e prima della fascia di Kuiper, questi corpi celesti vengono chiamati trans-nettuniani (Tno).
Grazie alle migliaia di foto che giungono dal telescopio potrebbero essere individuati molti altri.
Le dimensioni dei nuovi corpi varia dai 40 ai 100Km e come il loro simile Plutone, declassato 4 anni fa a pianeta nano, seguono orbite piatte e con bassa inclinazione.
Tutto questo è interessante per gli scienziati in quanto gli oggetti trans-nettuniani rappresentano i mattoni rimasti della creazione del sistema stellare, i resti delle collisioni verificatesi oltre 4 miliardi di anni fa.

martedì 29 marzo 2011

L'origine di Phobos e Deimos

Il nostro sistema solare è ricco di segreti: uno è l’origine dei satelliti di Marte, le lune Phobos e Deimos.
Grazie alla missione Mars Express gli studiosi stanno analizzato in particolare Phobos. Inizialmente le varie ipotesi sulle origine delle due lune teorizzavano che entrambe fossero due asteroidi catturati dalla gravità marziana, ma si tratta di eventi molto rari.
Ma da recenti osservazioni sembra che Phobos possa essere nato dalla collisione tra Marte e un altro corpo celeste. L’impatto avrebbe dato origine ad una gran quantità detriti, che una volta compattati diedero vita alla luna Phobos.
Altra ipotesi, sostenuta grazie agli studi del Planetary Fourier Spectrometer che hanno studiato le rocce sulla superficie, è che Phobos sia nata dall'aggregazione di materiale in orbita attorno al pianeta madre. Questa seconda ipotesi trova riscontro anche dal fatto che la composizione della luna è simile a quella marziana al contrario degli asteroidi tipici della fascia di planetini tra Marte e Giove.

venerdì 4 marzo 2011

Glory studia il clima terrestre

E' stato lanciato dalla base di Vandenberg in California mercoledì 23 febbraio il nuovo satellite della NASA chiamato Glory, che si occuperà di osservare il nostro pianeta. Dopo aver raggiunto una serie di satelliti che stanno già acquisendo dati sul clima terrestre, Glory studierà le particelle spaziali e la relazione che hanno con i cambiamenti climatici.
La missione, il cui costo ammonterà ad oltre 400 milioni di dollari, era in programma per l’anno scorso, ma il lancio è stato rinviato a causa di alcuni problemi con i vettori solari installati sul satellite.

giovedì 3 marzo 2011

Tyche: nuovo pianeta del Sistema Solare?

Alla fine del 2010, gli studiosi Matese e Whitmire della Louisiana University hanno pubblicato all'interno della rivista Icarus uno studio interessante in cui si parla di un probabile nuovo pianeta che potrebbe trovarsi ai confini del Sistema Solare.
L'idea della presenza di questo pianeta risale ai lontani anni '80, a seguito di alcune anomalie ai confini del Sistema Solare e giustificare le periodiche estinzioni avvenute sulla Terra per impatti cometari.
Oggi, grazie allo splendido lavoro del telescopio Wise, è stato possibile fare un'analisi del cielo agli infrarossi. Sembra quindi che la teoria si stia concretizzando. Se confermata, il pianeta dovrebbe chiamarsi Tyche, nome dalla dea benevola greca.

martedì 1 marzo 2011

Mercurio svela i suoi segreti


Il primo pianeta del Sistema Solare, Mercurio torna al centro dei riflettori.
Gli studiosi credono che possa essere la chiave per capire le origini di tutti i pianeti rocciosi interni. Proprio per questo è stata lanciata dalla NASA nel 2004 la missione Messenger, che il 17 marzo arriverà a destinazione.
Finalmente dopo ben 40 anni dalla la sonda Mariner 10, la prima ad aver raggiunto il piccolo pianeta, un'altra sonda avrà gli occhi puntati su Mercurio. Scopo della missione Messanger riempire le lacune sulla conoscenza del pianeta numero uno.
Già dai primi avvicinamenti si sono avute le prime scoperte, tra cui la presenza di vulcani attivi, dimostrando che si tratta di un pianeta geologicamente vivo. Un'altra osservazione importante è la probabile presenza di ghiaccio ai poli nonostante la temperatura superficiale arrivi a 500 gradi. Ed inoltre, al contrario degli altri pianeti rocciosi interni, quali Venere, Terra e Marte, il pianeta più vicino al Sole presenta un gigantesco nucleo di metallo.
La presenza di questo nucleo è al momento spiegato dagli scienziati ipotizzando che Mercurio fosse originariamente molto più grande, ma a seguito di un violento impatto con un corpo esterno o dopo un evento solare imponente, la maggior parte della sua superficie sia stata eliminata. Capire quali di queste teorie è corretta porterebbe a grandi passi avanti.
Durante la fase di avvicinamento, la sonda ha scattato una favolosa foto del Sistema Solare dall'interno. Combinando 34 scatti è possibile vedere tutti i pianeti e le loro lune (eccetto Urano e Nettuno, molto lontani e scuri).