venerdì 23 aprile 2010

Supernova Cassiopea A

Dalle prime osservazioni di Galileo, il progresso tecnologico ha permesso di osservare le profondità dell'Universo. Rimane però ancora un aspetto, l'osservazione da un prospettiva tridimensionale.
I nostri telescopi infatti mostrano la Via Lattea solo dal punto di vista della nostra posizione nello spazio: il Sistema Solare.

Per la prima volta un gruppo di ricercatori dell'Università di Harvard è riuscita ad effettuare osservazioni su una stella esplosa, il resto di supernova Cassiopea A, raccogliendo la radiazione, da varie angolazioni.
La tecnica di osservazione si basa sull'eco, che viene applicato alla radiazione elettromagnetica. Gli echi infatti permetteno agli esperti di studiare le supernove più antiche grazie ad una prospettiva tridimensionale.

La luce proveniente dalla supernova si riflette sulla polvere interstellare e raggiunge la Terra viaggiando nello spazio. La nube di polvere crea echi di luce che provengono da ogni direzione in funzione di dove sono localizzate le nubi stesse. La radiazione elettromagnetica, dovendo attraversare tale nubi di polvere, ritarda nel propagarsi; per questo gli echi luce possono giungere a noi centinaia di anni dopo che la supernova si è spenta.

Cas A è esplosa infatti ben 330 anni fa e si trova a 16.000 anni luce da noi. Per localizzare gli echi luce di questa supernova è stato utilizzato il telescopio Mayall del Kitt Peak National Observatory, mentre per gli i raggi-X è stato indispensabile il telescopio KeckI.
Unendo i dati delle misure degli echi luce con quelli dei raggi-X, gli astronomi hanno potuto ricavare una mappa tridimensionale su Cas A.

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