giovedì 25 novembre 2010

Messenger studia Mercurio

La sonda Messenger (NASA) studia il pianeta più difficile da osservare per la sua vicinanza al Sole, si tratta di Mercurio. Il 17 agosto scorso Messenger ha raggiunto la minima distanza dal Sole, circa 45 milioni di Km. Si tratta di un momento storico.
Questo nuovo obiettivo raggiunto a riportato alla luce teorie passate sull'esistenza di “vulcanoidi”, cioè di pianetini interni all’orbita di Mercurio. Nel 1846, infatti, un dilettante di astronomia, Edmond Modeste Lescarbault, sostenne di aver osservato transitare vicino al Sole che chiamò Vulcano (il pianeta poi risultato inesistente).
Successivamente lo studioso Le Verrier si imbatté in un'anomalia dell’orbita di Mercurio: l’asse dell’orbita non rispetta la Legge di Newton. Il perielio di Mercurio avanza di 43” al secolo. Saputa della presunta scoperta di Lescarbault, Le Verrier sostenne la teoria che secondo lui spiegava l'anomalia dell'orbita di Mercurio.
La storia dell'astronomia ha però smentito entrambe le teorie, a volte gli abbagli possono avvenire anche per chi studia una scienza così precisa: l'oggetto osservato da Lescarbault altro non era che una macchia solare.

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