E'
di questi giorni la notizia della creazione dell'Atlante dell'inquinamento
luminoso.
Realizzato in modo accurato da un gruppo di
ricerca dell'Istituto di scienza e tecnologia a Thiene, dimostra come un terzo
dell'umanità non vede più la Via Lattea proprio a causa dell'inquinamento
luminoso creato dall'uomo. A soffrirne di più vi sono i Paesi più sviluppati,
tra cui anche l'Italia (e con il prossimo avvento dell'illuminazione a LED le cose
potrebbero anche peggiorare).
L'Atlante è stato elaborato
grazie ai dati raccolti dai satelliti, i quali permetteranno ai ricercatori di
analizzare gli effetti negatici sull'uomo e sull'ambiente. L'uomo infatti in
alcune zone del pianete non arriva mai ad una visione pienamente notturna,
visto che in alcune città l'illuminazione è continua e quindi gli occhi non
arrivano mai ad adattarsi al vero buio.
La città di Singapore detiene il
record del più alto tasso di inquinamento luminoso, come molte delle città
asiatiche e orientali più conosciute, ma anche località più vicine a noi come
San Marino e Malta.
Ad essere ancora tra i fortunati
ad ammirare il cielo stellato vi sono il Ciad, La Repubblica Centraficana ed il
Madagascar, che possono godere di una visione del cielo notturno quasi del
tutto incontaminata. Seguono Canada e Australia, e nell'Europa gli unici sono
Scozia, Svezia e Norvegia.