
mercoledì 22 dicembre 2010
Eclissi Lunare al Solstizio d'Inverno

giovedì 25 novembre 2010
Solar Probe Plus

Messenger studia Mercurio
sabato 6 novembre 2010
Terre gemelle
lunedì 11 ottobre 2010
La NASA su Flickr
- Building NASA, che mostra le costruzioni degli impianti di lancio;
- Launch/Takeoff, immortala i momenti più emozionanti di decollo e atterraggio dei razzi;
- NASA Center Namesakes, i ritratti dei collaboratori dell'agenzia spaziale.
mercoledì 6 ottobre 2010
Costellazione Idra come il Sistema Solare?
lunedì 4 ottobre 2010
Keplero-9b e 9c - Costellazione Lira
domenica 5 settembre 2010
Terra calamita per gli asteroidi

sabato 4 settembre 2010
Scoperto supervulcano galattico

Lo spazio circondante M87 è formato da grandi quantità di gas incandescenti, che quando si raffreddano si riversano verso il centro della galassia diventando freddi e dando vita a nuove stelle. Il buco nero, presente all'interno della galassia , con l'emissione di potenti getti di particelle di energia interferisce con il processo di formazione di queste nuove stelle. Sono proprio questi getti che sollevano grandi quantità di gas al centro della galassia a dare l'immagine di un'eruzione vulcanica.
Rifiuti cosmici!!
domenica 29 agosto 2010
Scoperta stella R136a1

venerdì 20 agosto 2010
Il record della sonda Voyager-2

domenica 15 agosto 2010
La ISS esplorerà asteroidi

mercoledì 11 agosto 2010
Cratere su Marte

L'High Resolution Imaging Science Experiment (HiRISE), una telecamera ad alta definizione presente sulla sonda Mars Reconnaissance Orbiter, ha inviato le immagini di un cratere a forma di occhio di bue presente sulla superficie di Marte.
Sarah Milkovich, che opera nel team HiRISE dell'Università dell'Arizona, ha dichiarato che "gli impatti in strati di materiali ricchi di ghiaccio contro quelli che ne sono privi possono portare alla formazione di terrazzamenti come quello del cratere osservato".
Trattandosi però di un cerchio che risulta sollevato rispetto alla superficie circostante sembra più probabile che si tratti di un cratere da impatto.
martedì 10 agosto 2010
Saturno: Tempesta di Fulmini

giovedì 5 agosto 2010
Confessioni dalla NASA

mercoledì 4 agosto 2010
Opportunity raccoglie polvere di Marte
martedì 3 agosto 2010
Wise scopre 25 mila nuovi asteroidi

domenica 1 agosto 2010
Chi ha visto la cometa?

venerdì 30 luglio 2010
La sonda Rosetta incontra Lutetia

giovedì 29 luglio 2010
Attività vulcanica su Mercurio

martedì 27 luglio 2010
Scontro tra galassie

lunedì 26 luglio 2010
Riprodotta la musica del Sole
domenica 25 luglio 2010
Venere ospita Vulcani

Mappa 3D della Terra
martedì 20 luglio 2010
Groviglio di Stelle fotografato da Hubble

lunedì 19 luglio 2010
Marte in 3D
Turismo spaziale
domenica 18 luglio 2010
Eclissi Solare del 11 luglio 2010

Asteroide Apophis: impatto posticipato
venerdì 2 luglio 2010
Venere e Marte ospitavano l'acqua

giovedì 1 luglio 2010
Whole Earth Telescope
mercoledì 30 giugno 2010
Giove perde una macchia

martedì 29 giugno 2010
X-37B sostituirà lo Shuttle?
domenica 27 giugno 2010
Sonda Voyager 2
giovedì 24 giugno 2010
Mars Phoenix Lander addio

mercoledì 9 giugno 2010
Titano: Vita grazie al Metano

martedì 8 giugno 2010
La nube di Oort
mercoledì 2 giugno 2010
Asteroide 24 Themis

lunedì 31 maggio 2010
Buchi Neri stellari e supermassicci
sabato 29 maggio 2010
Eclissi Stellare
mercoledì 26 maggio 2010
Solar Walk fa rivivere il sistema solare
martedì 25 maggio 2010
Sardinia Radio Telescope
venerdì 21 maggio 2010
Nebulosa Rosetta

La Nebulosa è classificata come NGC 2237 e C 49 ed è un'ampia regione di forma circolare situata ai confini di nebulosa della costellazione dell'Unicorno.
Possiede un diametro angolare di 1,3° e si trova a una distanza di circa 5200 anni luce dal nostro sistema solare.
Caratteristica della Nebulosa Rosetta è la presenza di un brillante ammasso aperto, NGC 2244; le stelle blu dell'ammasso emettono radiazione ultravioletta, che eccitando il gas della nebulosa lo portano ad emettere luce rossa.
mercoledì 19 maggio 2010
9 Nuovi Esopianeti
Gli astronomi, inoltre, sono stati sorpresi nello scoprire che ben 6 esopianeti, su un gruppo di 27 compivano il loro moto rivoluzionario seguendo orbite retrograde, il contrario di quello che avviene nel nostro Sistema Solare.
La teoria quindi, secondo cui i pianeti si formano dal disco di gas e polvere che orbita intorno ad una giovane stella e si muovono su orbite che seguono la stessa direzione della rotazione della stella, è stata messa in crisi.
Il compito di individuare gli esopiamenti è affidatato al telescopio WASP (Wide Angle Search for Planets) composto da due osservatori robotici che monitorizzano il cielo alla ricerca di eventi di transizione. Grazie infatti al transito del pianeta davanti alla sua stella, che diminuisce temporaneamente la luce che essa emette, è possibile individuarlo.
Tra i pianeti classificati l'attenzione è puntata sui pianeti caldi simili al nostro Giove, e per questo definiti gioviani. I nuclei di questi pianeti giganti sono formati da particelle di roccia e ghiaccio, che generalmente si trovano nelle regioni esterne e fredde dei sistemi planetari. I pianeti gioviani caldi quindi devono essersi formati lontani dalle loro stelle e poi catturati dalla forza gravitazionale della stella vicina. Questo spiegherebbe come mai alcuni esopianeti seguano orbite retrograde.
martedì 18 maggio 2010
Flussi Solari

Il moto del plasma solare, infatti, risulta non essere caotico. Esistono due imponenti correnti di plasma, una nell'emisfero settentrionale e l'altra in quello meridionale, chiamate Great Conveyor Belt. E proprio questi movimenti di materia sembrano regolare il ciclo delle macchie solari. Grazie all'osservatorio solare SOHO (Solar and Heliospheric Observatory) è stata misurata la velocità di circolazione della corrente settentrionale, che ha confermato che l'attività solare è la più alta degli ultimi cinque anni.
Gli studiosi però si interrogano, in quanto se davvero è questa circolazione di plasma a generere le macchie solari, un aumento di velocità dovrebbe comportare un conseguente aumento delle macchie. Ed invece il Sole sta attraversando un lungo perido di minimo di macchie solari. Per questo si apre l'ipotesi che la Great Conveyor Belt sia in realta un riduttore della produzione delle macchie.
La velocità misurata è di circa 10/15 metri al secondo. Per compiero un ciclo completo le due correnti impiegano 40 anni. Questo vale per la parte superficiale.
Gli scienziati, infatti, sono rimasti sorpresi dalle misurazioni della parte più profonda. Sembra che, mentre la parte superiore scorre a velocità elevata, quella inferiore è scorre a velocità molto basse.
lunedì 17 maggio 2010
Spitzer e le nane brune
Le giovani stelle sono state individuate nella nube scura Barnard 213, una regione tra le costellazioni del Toro e dell'Auriga.
domenica 16 maggio 2010
Solar Dynamics Observatory
Nelle immagini il Sole appare nelle tonalità del verde, del blu e del rosso, in base al cambiamento delle onde ultraviolette della telecamera sul satellite.
mercoledì 5 maggio 2010
Telescopio E-ELT

Per questo l'agenzia spaziale europea per contenere le spese ha indirizzato le osservazioni dalla Terra. Le spese si attesteranno comunque intorno al 1,5 milioni di dollari.
lunedì 3 maggio 2010
Due buchi neri vicinissimi

giovedì 29 aprile 2010
Ritrovato Rover russo Lunokhod
Inviando, infatti, un impulso laser dalla Terra sullo specchio è possibile conoscere l'effettiva distanza della Luna, misurando il tempo impiegato nel ritorno dell'impulso.
sabato 24 aprile 2010
Buon compleanno Hubble

Oggi compie 20 anni il telescopio che ha rivoluzionato le osservazioni al di fuori dell'atmosfera terrestre e che prende il nome da Edwin Hubble, l'astronomo americano conosciuto per la teoria sull'espansione dell'Universo. Hubble è stato lanciato nel 1990 e da allora ha fornito immagini sensazionali.
Ecco le sue misure: lungo 13,3 metri, con un diametro di 4,3 e pesante 11t.
All'inizio però il progetto incontrò qualche difficoltà. L'incidente del "Challenger" ritardò il lancio di cinque anni, poi il difetto di progettazione della parabola riflettente costrinse i tecnici ad applicare un dispositivo correttivo che venne montato in orbita nel 1992.
Ma dalla sua partena Hubble ha superato tutti i record. Ha permesso infatti di datare l'Universo, di osservare le galassie più antiche e di fornire le prime informazioni sull'esistenza dell'energia oscura e dei buchi neri. Non meno importante l'osservazione di esopianeti, cioè pianeti esterni al Sistema Solare.
Il telescopio orbita a 563 Km dalla Terra, permettendo in questi vent'anni le missioni di manutenzione effettuate grazie agli Shuttle, l'ultima nel maggio scorso compiuta dall'Atlantis.
Questi interventi permetteranno ad Hubble di prolungare la sua missione fino al 2014, quando verrà sostituito dal James Webb Space Telescope dopo un periodo di affiancamento.
venerdì 23 aprile 2010
Supernova Cassiopea A
Dalle prime osservazioni di Galileo, il progresso tecnologico ha permesso di osservare le profondità dell'Universo. Rimane però ancora un aspetto, l'osservazione da un prospettiva tridimensionale.
I nostri telescopi infatti mostrano la Via Lattea solo dal punto di vista della nostra posizione nello spazio: il Sistema Solare.
Per la prima volta un gruppo di ricercatori dell'Università di Harvard è riuscita ad effettuare osservazioni su una stella esplosa, il resto di supernova Cassiopea A, raccogliendo la radiazione, da varie angolazioni.
La tecnica di osservazione si basa sull'eco, che viene applicato alla radiazione elettromagnetica. Gli echi infatti permetteno agli esperti di studiare le supernove più antiche grazie ad una prospettiva tridimensionale.
La luce proveniente dalla supernova si riflette sulla polvere interstellare e raggiunge la Terra viaggiando nello spazio. La nube di polvere crea echi di luce che provengono da ogni direzione in funzione di dove sono localizzate le nubi stesse. La radiazione elettromagnetica, dovendo attraversare tale nubi di polvere, ritarda nel propagarsi; per questo gli echi luce possono giungere a noi centinaia di anni dopo che la supernova si è spenta.
giovedì 22 aprile 2010
Nebulosa Zampa di Gatto

mercoledì 21 aprile 2010
Attera Discovery
Inoltre questa missione verrà ricordata per la presente nell'equipaggio di ben quattro donne: tre sulla navicella e una sulla Iss.
Il conto alla rovescia per il pensionamento degli Shuttle conta ormai solo altri tre viaggi.
lunedì 19 aprile 2010
Energia Oscura
L'esistenza del fenomeno venne scoperta nel 1998. Secondo gli astronomi infatti ben il 74% dell'Universo è composta da energia oscura; si aggiunge poi il 22% di materia oscura. Il rimanente 4% è costituito dalla materia visibile.
Il termine energia oscura è stato coniato dal cosmologo Michael Turner, ma la sua esistenza teorica era già stata ipotizzata da Einstein, sostenendo la «costante cosmologica». Quando Edwin Hubble nel 1929 scoprì la fuga delle galassie, cioè l’espansione dell’universo, Einstein definì la sua costante come «il mio più grande errore». Invece avevano ragione sia Hubble che Einstein: l’accelerazione esiste e proprio il telescopio che porta il nome di Hubble ora lo conferma.
La conferma dell'esistenza dell'energia oscura arriva dunque dal telescopio spaziale Hubble con l’operazione Cosmos (Cosmological Evolution Survey). Si tratta di un’imponente osservazione effettuata da Hubble durata mille ore e che ha avuto come obiettivi 446 mila isole stellari.
Gli studi hanno portato a concluedere che l’energia oscura influisca su due aspetti. Quando è presente infatti provoca una crescita più lenta dei gruppi di galassie, inoltre cambia il modo nel quale l’universo si espande distorcendo più vistosamente le galassie più lontane.