giovedì 25 novembre 2010

Solar Probe Plus


E' prevista per il 2018 una nuova missione per studiare il Sole denominata Solar Probe Plus. La sonda dovrà resistere a una temperatura di 2.500°F, arriverà infatti ad una distanza di 6-7 milioni di Km dalla superficie solare.
Obiettivo della missione studiare l'atmosfera esterna (la corona solare) della nostra stella e capire l'influenza del vento solare sul nostro pianeta e sugli altri pianeti. Altro quesito al quale gli astronomi vogliono dare una risposta è come mai l'atmosfera esterna del Sole appaia alla strumentazione molto più calda rispetto alla superficie visibile.

Messenger studia Mercurio

La sonda Messenger (NASA) studia il pianeta più difficile da osservare per la sua vicinanza al Sole, si tratta di Mercurio. Il 17 agosto scorso Messenger ha raggiunto la minima distanza dal Sole, circa 45 milioni di Km. Si tratta di un momento storico.
Questo nuovo obiettivo raggiunto a riportato alla luce teorie passate sull'esistenza di “vulcanoidi”, cioè di pianetini interni all’orbita di Mercurio. Nel 1846, infatti, un dilettante di astronomia, Edmond Modeste Lescarbault, sostenne di aver osservato transitare vicino al Sole che chiamò Vulcano (il pianeta poi risultato inesistente).
Successivamente lo studioso Le Verrier si imbatté in un'anomalia dell’orbita di Mercurio: l’asse dell’orbita non rispetta la Legge di Newton. Il perielio di Mercurio avanza di 43” al secolo. Saputa della presunta scoperta di Lescarbault, Le Verrier sostenne la teoria che secondo lui spiegava l'anomalia dell'orbita di Mercurio.
La storia dell'astronomia ha però smentito entrambe le teorie, a volte gli abbagli possono avvenire anche per chi studia una scienza così precisa: l'oggetto osservato da Lescarbault altro non era che una macchia solare.

sabato 6 novembre 2010

Terre gemelle


Da sempre gli studiosi ci hanno insegnato che non esiste nell'Universo nessun altro corpo celeste uguale alla Terra.
Ed invece, grazie al Keck Telescope, è stato possibile individuare numerossime altre "Terre"; circa quattro pianeti su quattro infatti che orbitano attorno alle loro stelle sono del tutto simili al nostro pianeta.
Per l'astronomia quindi si apre una nuova era, ma anche per gli appasionati del programma Sethi, che sperano di contattare altre forma di vita nel cosmo.
I ricercatori europei hanno già pianificato gli studi per scovare tra le altre "Terre" quella gemella alla nostra. La ricerca si prevede avvincente dato che recentemente sono state scoperte nuove galassie, per l'esattezza dieci nuovi ammassi visibili dall'emisfero australe individuati grazie alle loro ombre (ossia le tracce lasciate nella radiazione cosmica di fondo. La scoperta è stata possibile grazie al radiotelescopio millimetrico situato nel deserto di Atacama (Ande, Cile).